Poeti maledetti francesi

  1. Charles Baudelaire
  2. Arthur Rimbaud
  3. Paul Verlaine
  4. Stéphane Mallarmé
  5. Tristan Corbière

Figura tragica spinta agli estremi, sprofondata non di rado nella demenza, l’immagine del poète maudit costituisce il vertice insuperabile del pensiero romantico. Esso domina una concezione della poesia caratteristica della seconda metà del XIX secolo.

L’espressione «poète maudit» (poeta maledetto) ha superato i limiti di un’epoca, e può oggigiorno qualificare altri autori oltre a quelli che designava in origine, gli amici di Verlaine[2]. Essa designa in generale un poeta (ma anche un musicista, o artista in genere) di talento che, incompreso, rigetta i valori della società, conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (in particolare consumando alcol e droghe), redige testi di una difficile lettura e, in generale, muore ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore. 

Questo appellativo di maledetto lo attribuì Verlaine a se stesso, ma esso avvolge in un alone indefinibile autori di epoche diverse come Cecco AngiolieriFrançois VillonThomas ChattertonAloysius BertrandGérard de NervalCharles BaudelaireLautréamontPetrus BorelCharles CrosGermain NouveauGuy de MaupassantAntonin ArtaudÉmile NelliganArmand RobinOlivier Larronde o ancora, John Keats,[senza fonte] Edgar Allan Poe, il grande pittore Vincent van Gogh e il famoso cantante Jim Morrison.

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