
E’ una delle prime forme di espressione, è portatore dell’identità di un popolo, è un modo per trasmettere valori religiosi o morali o, al contrario, per abbatterli. E’ terapeutico, popolare, rituale, comunicazione senza parole. E’ manifestazione di gioia, di libertà, di protesta, di desiderio. In una parola ballo. E’ arte e cultura anche. Per questo alcune danze sono state dichiarate dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione , la scienza e la cultura, Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Tra questi figurano la danza spirituale dei Dervisci rotanti che girano velocemente su sé stessi aiutati da una musica cadenzata e monotona o il Kangurang la danza mascherata rituale e propiziatoria praticata presso alcune tribù del Gambia e del Senegal. E poi il Flamenco andaluso per la sua capacità di dare forma a tutta la gamma dei sentimenti umani, il Samba di Roda e la Capoeira del Brasile e naturalmente il tango argentino “il sentimento che si balla”, il ballo della seduzione per eccellenza. Ma la lista potrebbe non finire qui. C’è un nuovo ballo che è candidato a togliere al tango lo scettro di ballo più sensuale. Lo chiamano, infatti, il tango africano anzi in base ad alcune teorie tra le etimologie della parola “Tango” ci sarebbero proprio alcuni dialetti africani nei quali il termine sarebbe stato utilizzato per designare luoghi chiusi destinati probabilmente al culto. Si tratta della Kizomba la danza che negli ultimi anni sta spopolando in Europa e che sposa la sensualità del ballo argentino con il ritmo e la musicalità dell’Africa. E’ nata sul finire degli anni ottanta in Angola, il suo nome in “Kimbundo” (la seconda lingua più parlata dagli angolani) significa “fare festa”. Già a partire dagli anni cinquanta si parlava di “kizombadas” per definire un modo di festeggiare senza alcun riferimento a una danza o a un genere musicale particolare. Musicalmente fonde il Semba (uno stile di musica popolare angolano e predecessore del samba) e lo Zouk (mix di ritmi musicali caraibici e africani). Si balla in coppia e come nel tango l’uomo conduce e la donna segue assecondando i movimenti suggeriti, per questo è necessaria una grande complicità e intesa con il partner di ballo. Sinuosità e flessibilità sulle ginocchia sono le caratteristiche necessarie per ballarla oltre naturalmente a entusiasmo, energia, passione, ilarità e una gran voglia di fare festa.
Articolo scritto da: difra01