Petite maman di Céline Sciamma

Nelly è una bambina di 8 anni. La nonna è appena morta e insieme ai suoi genitori  si reca nella vecchia casa di famiglia in campagna per svuotarla di tutti gli oggetti che le appartenevano. Nella casa già da molto disabitata, pareti disadorne , credenze semivuote , mobili coperti da lenzuola bianche raccontano già un vuoto desolante. A questo si aggiunge l’improvvisa partenza della mamma  che quasi per pudore vuole sottrarre la sua tristezza allo sguardo della figlia a cui però questo gesto appare insensato e ingiustificato poiché anche lei è sopraffatta dalla tristezza per la perdita di una figura tanto cara che sente di  non aver potuto salutare come avrebbe desiderato. Rimane con il papà rassicurante presenza  enormemente comprensivo. La necessità di trovare una logica a quello che sta vivendo la porta a immaginare l’incontro con una bambina sorprendentemente simile a lei che si chiama Marion, come sua madre, che E’ sua madre bambina , alla sua stessa età. E’ Nelly a custodire questo segreto fino a quando non lo rivelerà alla sua inconsueta compagna di giochi con cui condividerà doveri, stupori e  gioie, fantasie e paure, legate anche all’imminente operazione che Marion dovrà subire  per evitare l’insorgere di una malattia genetica. Arriva il momento della partenza, del distacco, madre-adulta e figlia-bambina si ritrovano : sono ora Marion  e Nelly legate da un segreto che ha permesso a entrambe di scoprire quella parte nascosta, non visibile, non esprimibile che spesso si manifesta dopo grandi dolori. Settantadue minuti (questa la durata del film) per affrontare un tema delicato, sensibile e toccante, la regia è però talvolta priva di tensione emotiva e di scoperta. Suggestiva ed efficace invece la fotografia che ci restituisce i forti contrasti dei colori autunnali del bosco giallo-verde-arancio-rosso regalando un piacere estetico simile alla contemplazione della pittura di paesaggio. Presentato in concorso al 71° Festival di Berlino, il film ha ottenuto nell’ambito della Festa del Cinema di Roma 2021, nella sezione Alice nella città, il premio come miglior film.

Articolo scritto da: difra01

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