
Art. 2
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Ritengo che l’Articolo 2 della nostra Costituzione sia uno dei più importanti in assoluto: tutela i
diritti e i doveri dei cittadini e sottolinea che questi vadano di pari passo. E’ fondamentale questo
concetto perché in una società di soli diritti non si contribuirebbe allo sviluppo del paese e quindi si
andrebbe a danneggiare l’intera comunità; lo stesso vale per una società di soli doveri poiché
impedirebbe di sviluppare la personalità e la potenzialità del singolo individuo.
Vorrei soffermarmi sui diritti che ci sono garantiti (ad esempio diritto alla vita, all’istruzione, al
nome, di associazione ecc.) e collegarmi ad un altro Articolo della Costituzione, ovvero
l’Articolo 21 che tutela la libera manifestazione del pensiero e la libertà di stampa:
Art. 21
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti,
per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme
che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità
giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia
giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità
giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende
revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento
della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon
costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”
Ma che cosa è la libertà di stampa?
La libertà di stampa è un diritto (se non un dovere), imprescindibile ad ogni Stato che si definisca democratico, insieme ad ogni organo di informazione:
-Giornali;
-Radio;
-Televisioni;
-Provider Internet.
Oltre ad essere sancita dall’Art. 21 della Costituzione, la libertà di stampa/azione è tutelata dalla Carta Dei Diritti Fondamentali Dell’Unione, che riconosce la “libertà di espressione e d’informazione (Art. II-11)”.
Cosa significa?
In breve, ogni Stato democratico che si rispetti tutela la libertà d’informazione e i giornalisti,
concetto che viene rafforzato nei paesi facenti parte dell’Unione Europea, come l’Italia, grazie alla
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione.
Oggi tutto questo ci sembra scontato, non viviamo più nel Medioevo, dove qualsiasi opinione contraria alla versione ufficiale della Chiesa veniva punita o censurata e non siamo più nemmeno schiavi di dittature quali erano il Nazismo, il Fascismo o il Comunismo, quando i giornalisti venivano imprigionati o peggio, fucilati.
La verità purtroppo è che c’è ancora tanto da fare.
Secondo la Federazione Internazionale dei Giornalisti, nel 2020 in tutto il mondo sono stati uccisi
42 reporter e ne sono stati imprigionati 235; solo in Messico ne sono stati uccisi 13 mentre la Cina
si riconferma per il secondo anno di fila il paese con il più alto numero di giornalisti imprigionati (47) seguita dalla Turchia (37) e dall’Egitto (27).
E’ vero, sono tutti paesi con Governi Autoritari o instabili, nonostante questo è inquietante pensare che l’associazione internazionale Reporters Sans Frontiers colloca l’Italia al 41esimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa nel 2020, peggiorando addirittura rispetto al 2019.
Come è possibile?
Siamo una Repubblica, la terza economia d’Europa e una potenza mondiale eppure siamo
finiti dietro Ghana, Burkina Faso e Botswana per quanto riguarda il concetto di libertà di stampa.
I giornalisti in Italia che vivono sotto scorta sono più di 30. La loro vita e quella delle loro famiglie
sono in pericolo a causa delle minacce della criminalità organizzata o dei gruppi
estremisti (neofascisti e anarchici).
Per questo hanno bisogno della protezione, della presenza e del supporto dello Stato che a volte viene meno, impantanandosi nella burocrazia o dando precedenza ad altre questioni ritenute di maggiore importanza. In un Paese come l’Italia però andrebbe sottolineato che senza libertà di informazione non ci può essere democrazia.
Articolo scritto da: Daniele Morbidelli