E nessuna soluzione in vista.
Sono passati sei mesi da quando la Russia ha invaso il Paese, ma la guerra non accenna a finire.
Cresce il timore di un possibile incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande in Europa, conquistata a marzo dalle forze russe. Negli ultimi giorni, infatti, combattimenti intorno alla centrale hanno fatto temere che un missile possa colpire l’impianto.
I combattimenti continuano est e a sud del Pese, mentre l’esercito ucraino cerca di riconquistare le aree sotto il controllo russo, tra cui la Crimea, annessa alla Russia otto anni fa. Nelle ultime settimane l’Ucraina ha messo a punto alcuni attacchi di droni contro obiettivi militari russi nella penisola: è ufficiale quindi che la Crimea,finora risparmiata, sia ora nel mirino dell’esercito ucraino.
Ma negli ultimi sei mesi ci sono stati anche dei passi avanti, tra cui un accordo per mettere in sicurezza il passaggio che permette alle navi cariche di grano ucraino di lasciare i porti del Mar Nero. Il blocco di grano e fertilizzanti, stava rendendo la situazione insostenibile anche per popolazioni ontane migliaia di kilometri dalle one di conflitto.
Ecco alcuni dati:
- Almeno 5.500 morti civili ucraini.
- Almeno 10.000 morti militari ucraini.
- Tra i 7.000 e 15.000 morti militari russi.
- Più di 13 milioni di persone hanno lasciato la propria casa.
- Circa 7 milioni di rifugiati ucraini vivono in altre parti in Europa.
- Altri 6,3 milioni di ucraini sono sfollati interni, cioè hanno riparato in un’altra parte del Pese.

Articolo scritto da: Irene Fiorito Accardi