Una vera e propria ‘marca’ di Treviso, cioè un’area governata da un marchese non è mai esistita.
Marca ha avuto il significato, nel tempo, di area geografica intorno a Treviso. Si parte dalla parte orientale della provincia di Verona e poi si arriva ai confini occidentali del Friuli, in questo modo si può parlare di Marca Trevigiana. Risale al 1200 la definizione di “Marca gioiosa et amorosa” data al territorio in un periodo particolarmente propizio dal punto di vista politico ed economico e poi, parlando degli abitanti, tutti erano contenti di conoscerli perché ritenuti dolci e ospitali. Si prolungava questa considerazione andando verso l’Emilia e la Lombardia orientale che erano considerate un po’ somiglianti alle province venete.

Via Robert Browning
Comunque il nome Marca ha un suo fascino perché sembra ricordare antiche consuetudini, e unisce alle caratteristiche geografiche un qualcosa di nobiliare e ‘vissuto’. Sono sensazioni che si provano visitando Asolo, uno dei borghi più famosi, dove la tranquillità dei portici si unisce alla giocondità delle ‘osterie’ situate nei luoghi più caratteristici, dove veramente oltre che mangiare i cibi tipici si beve un vino bianco lievemente frizzante che sa trasportarti ‘nel paesaggio’, tra le colline, tra il verde, a volte chiaro e trasparente a volte scuro come quello dei cipressi.
Si può visitare la cattedrale di Santa Maria Assunta, che ha un belvedere, sul lato, somigliante ad una terrazza, da cui si distinguono i famosi colli asolani e più avanti la lunga collina del ‘Montello’ con i suoi boschi e i funghi tipici. Ad Asolo, oltre alla Rocca medievale, proprio nel centro cittadino c’è il Castello dove Caterina Cornaro, nobile veneziana abitò quasi tutta la vita, dopo essere stata regina di Cipro. Ma il luogo nostalgico e romantico per eccellenza è la casa di Eleonora Duse, chiamata La Mura, situata vicino alla Fontana fatta costruire dalla famiglia Zen, alla fine di una delle ‘salite’ asolane.
La grande attrice volle essere sepolta nel cimitero di Asolo, dopo aver girato il mondo. Dopo la via con i portici intitolata a Robert Browning, scrittore inglese dell’800, si punta sulla passeggiata del ‘Gottardo’, una caratteristica escursione tra ville e zone campestri, quasi selvagge.

I molteplici ‘giri’ hanno fatto coniare un verbo ‘asolare’ ossia passeggiare senza una meta precisa, immersi nella natura. C’è anche il Festival del Viaggiatore nel mese di settembre, quando si può ‘peregrinare’ dentro e fuori la città, dentro e fuori se stessi.
Articolo scritto da: Gabbernardina