Perfetti sconosciuti

Fiducia, bugie e tradimenti nell’era dei cellulari.

L’undici febbraio 2016, pochi giorni prima di San Valentino, debuttava nelle sale cinematografiche italiane il film “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese. 

Molte le coppie che, ignare della trama e delle dinamiche della narrazione, saranno andate a vederlo, credendolo un film sull’amore, sui sentimenti, sui valori dell’amicizia o che, quantomeno, avesse un lieto fine.

Tutt’altro, uscendo dalle sale, la gente ne era uscita turbata, pensierosa, perplessa, insicura.

Non un film romantico, ma un film che decisamente aveva lasciato un segno.

È stato uno dei film più visti della stagione 2015-16  con un incasso di circa diciassette milioni di euro. Un successo enorme, non solo in Italia ma in tutto il resto del mondo. 

Perfetti sconosciuti difatti, nel luglio del 2019, è entrato nel Guinness dei primati come il film con più remake in assoluto nella storia del cinema, in ben diciotto paesi. Oggi siamo arrivati a venticinque, l’ultimo in Danimarca.

Ma perché tutto questo successo? Qual è la trama? 

L’intera vicenda si svolge in un unico ambiente, in  una casa, intorno ad un tavolo, dove sette amici, tre coppie e un loro amico, cenano insieme. 

La cena è stata organizzata da Eva e Rocco, ormai sposati da molti anni. I loro amici sono Cosimo e Bianca, neo sposini, Lele e Carlotta e il loro amico Peppe, presentatosi da solo senza la compagna. Tutti apparentemente felici o quantomeno è come desiderano apparire.

Sembra una serata come tante, dove si chiacchiera, ci si racconta, si parla del più e del meno. 

Ad un certo punto Eva, la padrona di casa propone un gioco; posizionare sul tavolo i propri cellulari e leggere ad alta voce ogni messaggio che si riceverà nel corso della serata e rispondere ad ogni chiamata in viva voce. 

Un gioco apparentemente semplice, innocente ma, di volta in volta, ad ogni messaggio ricevuto e ad ogni chiamata, le cose inizieranno a complicarsi. 

Verranno fuori una serie di tradimenti, di bugie, di segreti, di sensi di colpa. Verranno a galla inganni e menzogne che riguarderanno tutti, non solo le coppie e i loro rapporti coniugali. Saranno scoperti  dei segreti, segreti mai confessati, mai detti ai propri amici, a quegli amici con cui si era da sempre condiviso tutto. 

Paure, bugie, verità nascoste e tradimenti saranno le vere portate della cena.

Pochi attori, un’unica ambientazione, nessun effetto scenico, nessun effetto speciale eppure, Perfetti Sconosciuti, è un capolavoro e ad accorgersene non è stato solo il pubblico e la critica italiana. 

I temi affrontati nel film riguardano tutti, uomini, donne, di ogni nazionalità, che siano europei, africani, americani, asiatici.

Fiducia, bugie e tradimenti nell’era dei cellulari. 

Il cellulare ormai fa parte di noi, non riusciamo a staccarcene, è diventato una sorta di cordone ombelicale dal quale non riusciamo a slegarci.

In questo dispositivo archiviamo e incanaliamo di tutto, foto, video, messaggi, appuntamenti, avvisi, promemoria, appunti, password, codici, tutta la nostra vita. Tutto ciò che ci succede e che deve accadere il nostro cellulare lo sa, è l’unico a detenere i nostri segreti, a volte anche i più intimi, i più subdoli.

Per quanto possiamo sforzarci di essere sinceri, di convincerci di sapere chi si ha al proprio fianco, di pensare di conoscere realmente i nostri amici, le nostre famiglie, i nostri partner, noi tutti siamo mentitori, chi più e chi meno. 

Ognuno di noi nasconde qualcosa, anche il più piccolo segreto, anche il più insignificante, il più innocente, ma ci sarà sempre quella determinata cosa che non vogliamo che qualcun altro la sappia.

Tutti temiamo che qualcuno ci tradisca, che ci nasconda qualcosa, ma allo stesso tempo tutti noi nascondiamo qualcosa di noi stessi all’altro. 

Mettere il proprio cellulare alla mercè di qualcun altro, significherebbe spogliarsi, mettersi completamente a nudo.  

E voi…lascereste il vostro cellulare incustodito? Io, personalmente, per sicurezza, ho il FaceId. 

Articolo scritto da: Simona Signoriello

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